Il consumo musicale è cambiato.
Perché gli italiani scelgono le piattaforme digitali per scoprire nuova musica, artisti e generi
Un interessante articolo di Marta Marchionni sulle tendenze, ormai da qualche anno consolidate, sulle modalità di ascolto dei contenuti musicali che hanno conosciuto una forte accelerazione durante la pandemia. La musica in streaming si diffonde sempre di più in Italia toccando i 30 milioni di utenti attivi consumando contenuti musicali.
Uno studio ha mostrato come il modo di consumare contenuti musicali degli italiani sia cambiato. Oggi più del 90% degli italiani dichiara di ascoltare la musica su piattaforme di streaming digitali e questa tendenza è confermata dalla crescita di questa modalità di ascolto durante le fasi del lockdown.
Il 74% dei consumatori di musica in streaming dichiara di farlo su YouTube4 che, infatti, ha registrato un alto incremento nella fruizione di contenuti5 come video musicali ufficiali e concerti.
Con la cancellazione dei concerti e degli spettacoli dal vivo artisti e fan si sono affidati ancora di più alle piattaforme digitali per entrare in contatto attraverso i videoclip, interviste, backstage e concerti online.
“Quest’anno abbiamo visto un’enorme accelerazione del consumo di musica in streaming.” racconta Paola Catò, Head of Streaming & Partner Development, Sony Music Entertainment. “In un momento in cui gli artisti hanno dovuto smettere di incontrare i propri fan, YouTube ha dato un valore aggiunto, permettendo di dialogare in modo diretto con la fanbase grazie ai live streaming.”
Le persone ascoltano musica su YouTube soprattutto a casa (94%)6 e il 30% lo fa tramite la propria connected tv7 che, grazie alle dimensioni dello schermo più grande e l’audio più definito, rende l’esperienza più coinvolgente.
Federico Capeci, CEO Italy, Greece & Israel, Kantar Insights Division commenta questo trend: “Una grande novità che ha influito sull’ascolto di musica in streaming è la connected TV, attraverso la quale lo streaming musicale può essere fruito anche a livello famigliare davanti alla televisione. Negli ultimi anni, la tv era diventata un mezzo più individuale che collettivo, che ciascuno guardava sul proprio schermo. Oggi le persone vivono un’esperienza più condivisibile, personalizzata e personalizzabile.”
Dalla ricerca emerge anche che i fruitori di musica su YouTube dichiarano essere più concentrati sul momento di ascolto rispetto ad altre piattaforme di streaming. La maggior parte degli utenti dichiara di guardare lo schermo mentre ascolta la musica, che significa che consuma la musica in primo piano rispetto all’ascolto passivo in sottofondo.
Marie Meyerie, Content Lead YouTube spiega questo insight interessante: “Si potrebbe pensare che poiché molte persone utilizzano i servizi di musica in streaming per ascoltare piuttosto che per guardare, dedicano livelli di attenzione inferiori. Ma non è così per gli utenti di YouTube dove oltre l’85% di visualizzazioni di video musicali avviene in primo piano”.
Il consumo musicale è cambiato. Sempre di più la musica è ascoltata via streaming, su molteplici device e con un’attenzione più attiva. Per gli inserzionisti, questo cambiamento ha creato nuove opportunità per raggiungere un pubblico attento e coinvolto attraverso i contenuti digitali.
Fonte: Think with Google https://bit.ly/2RVDVaG